giovedì 11 gennaio 2018

“Educazione civica e ambientale”

È in atto una raccolta firme presso la Scuola Secondaria di Primo grado La Vista, per la  PRESENTAZIONE PROPOSTA DISEGNO di LEGGE AL PARLAMENTO ITALIANO PER L’INTRODUZIONE DELL’INSEGNAMENTO OBBLIGATORIO DI “Educazione civica e ambientale” NELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE DI ISTRUZIONE SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO, promossa DA LIONS MULTIDISTRETTO 108 ITALY.


                             Multidistretto 108 ITALY

PRESENTAZIONE PROPOSTA DISEGNO di LEGGE AL PARLAMENTO ITALIANO
PER L’INTRODUZIONE DELL’INSEGNAMENTO OBBLIGATORIO DI
“Educazione civica e ambientale”
NELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE DI ISTRUZIONE SECONDARIA
DI PRIMO E SECONDO GRADO.
Relazione illustrativa di accompagnamento e testo disegno di legge
                                                                            Maggio 2017


           Relazione illustrativa di accompagnamento


Il territorio italiano è estremamente fragile. Vulnerabile in circa l’80% delle aree abitate, a forte rischio in circa un terzo.
La fragilità non è dovuta solo alla sismicità, che pure interessa oltre il 60% del territorio nazionale. La fragilità riguarda i dissesti geologici, le frane, le inondazioni, che investono da decenni - con regolare frequenza – molte nostre regioni, provocando danni valutabili in centinaia di miliardi di euro.
Negli ultimi cinquant’anni (dal disastro del Vajont all’ultimo terremoto) l’Italia ha pagato un prezzo altissimo in termini di vite umane e di danaro . Al valore incalcolabile della perdita di uomini, donne e bambini, vanno aggiunti gli ottocento miliardi di euro (attualizzati) spesi per la ricostruzione di edifici, il ripristino di infrastrutture, la messa in sicurezza di argini e colline, distrutti da terremoti, alluvioni, frane ; eventi per la gran parte prevedibili in termini di rischio e danni ( evitabili).
Le cause e gli artefici di tali danni e di tali enormi perdite finanziarie, vanno ricercate non nel fato, nel destino avverso; bensì tra gli uomini. Almeno i due terzi di quei danni si sarebbero potuto evitare se si fossero adottate le precauzioni, l’opera di prevenzione e la sana progettualità che contraddistinguono i Paesi più progrediti , attenti alla sostenibilità.
L’Italia ha la miglior protezione civile del mondo. E, nel contempo, una delle meno progredite attività di prevenzione. Con questo termine - ‘prevenzione’ – non vanno intese unicamente opere ed interventi di protezione o salvaguardia; questi sono strumenti, farmaci, certamente utili e talvolta indispensabili. Ma, come ci insegna ormai da anni la medicina , la principale prevenzione è costituita dallo stile di vita, ovvero da quell’insieme di accortezze, di modalità, di comportamenti, di attenzione più generale, capaci realmente di incidere perché basate sull’evitare a priori – o quanto meno fortemente ridurre – le possibilità e le cause di gravi dissesti. Negli organi vitali, se parliamo di corpo umano; nelle città e nelle aree antropizzate se parliamo di territorio.
Occorre dunque parlare non di semplice prevenzione , bensì di cultura della prevenzione. Non di strumenti o mezzi tecnici, bensì di modalità, regole e comportamenti, tesi ad impedire la formazione di dissesti o l’insorgere di ‘malattie’ del territorio.
Questo tipo di cultura (della prevenzione), pressochè inesistente nei confronti del territorio, esiste già da tempo in vari campi delle attività umane. Ad esempio nella sanità o nel trasporto aereo, caratterizzate da un’intensa attività gestionale (a monte) e manutentiva (a valle). Che si traduce in un controllo continuo delle attrezzature e delle strumentazioni degli ospedali ed in quelle dei velivoli e degli impianti a terra nel caso degli aereoporti.
L’opera di prevenzione è talmente forte e radicata da sostanziarsi non solo nella manutenzione, bensì anche nella sostituzione programmata, ovvero nel ricambio di singoli pezzi, parti, impianti, dopo un ‘tot’ ore di utilizzo; indipendentemente dal loro livello di usura.
Questa attività di monitoraggio continuo e di manutenzione programmata costituisce il secondo braccio della ‘cultura della prevenzione’. La prima e più importante, però, è quella della partecipazione e presa di coscienza della comunità; solo una società che riconosca alla tutela ed alla valorizzazione del mondo fisico un’attenzione più diffusa e consapevole può infatti contribuire alla difesa preventiva del territorio.
La presa di coscienza deve essere oggi accompagnata da un convincimento altrettanto forte : ovvero, che l’opera di acculturamento e prevenzione a monte è di gran lunga preferibile a quella di assistenza a valle.
Lo è in termini economici e – aspetto più rilevante – in termini sociali.
Si tratta di attuare un’inversione politico-culturale enorme, un cambio di paradigma radicale, che si basa innanzitutto su un’innovazione delle menti e delle coscienze, prima che di tecnologie e/o sistemi costruttivi. Questo processo innovativo richiede almeno quindici/venti anni per essere portato a termine. Prima si parte è meglio è.
Da dove partire ? Acquisire competenze è importante, ma l’apprendimento di un ‘mestiere’ o di una professione va strettamente correlato a quello dell’etica. I valori umani ed intellettuali – oggi sempre più ignorati – vanno declinati in modo sempre più stretto con le materie tradizionali. Il ‘restauro’ del Paese e dei suoi territori, il rilancio di una cultura della valorizzazione, la difesa dell’uomo e dei suoi paesaggi, dipendono - prima ancora che dalle risorse economiche – dal radicamento di una nuova etica ed estetica nella comunità tutta.
Ove ‘estetica’ = EST-ETICA = rispetto per l’uomo e per la natura, sostenibilità, tutela e prevenzione, deontologia, cultura della responsabilità, priorità al bene comune.
Per attuare questo processo pluriennale, i LIONS italiani – da sempre convinti sostenitori del messaggio etico - ritengono necessaria ed urgente una duplice azione, che coinvolge direttamente il mondo della scuola e quello della ‘governance’ istituzionale.
Quest’azione si sostanzia in una richiesta ufficiale , agli Organi preposti dello Stato, di introduzione dell’obbligo dell’educazione civica ed ambientale nelle scuole secondarie di primo e secondo grado (11-15 anni). Questa materia – ben presente negli ordinamenti scolastici degli anni 50 e 60 – venne inopinatamente cancellata negli anni ’70; e solo da pochi anni le nuove legislazioni in materia hanno previsto una sua introduzione facoltativa, ridotta sia in termini di orario (un’ora alla settimana nelle sole scuole secondarie di primo grado;) sia in termini di obbligatorietà.
I Lions italiani ritengono che l’introduzione obbligatoria di due ore settimanali nella scuola secondaria di primo e secondo grado (ovvero i tre anni delle antiche “scuole medie” ed i primi due anni dei Licei o Istituti) – un’ora destinata alla cultura civica/amministrativa ed un’ora destinata all’educazione ambientale – potrebbe contribuire in modo decisivo alla presa di coscienza e consapevolezza sopra auspicate.
A tal fine, su iniziativa del Distretto 108° ed in particolare del Lions Club Teramo (proponente), i millecinquecento (circa) Lions Club italiani attiveranno una raccolta firme tra i soci, loro famiglie ed amici, per sottoscrivere un documento/proposta da presentare ai due rami del Parlamento. (L’articolato della legge è stato elaborato con l’aiuto di esperti dei due settori (scuola e pubblica Amministrazione) in modo da renderlo quanto più possibile organico ed attuabile .
I Lions sono convinti che sia questo non solo uno dei modi più incisivi per onorare il centenario dell’Associazione; ma anche per meritare credibilità e fiducia agli occhi di una comunità sempre più ‘spaesata’. Che ha bisogno di ritrovare fiducia e speranza attraverso mete e percorsi concreti, indirizzati al superiore bene comune, fulcro dell’etica lionistica.



              Articolato del disegno di legge proposto


Disposizioni in materia di insegnamento di “Educazione civica e ambientale” nelle istituzioni scolastiche di istruzione secondaria di primo e secondo grado.


                                              Art. 1
(Introduzione dell’insegnamento di Educazione civica e ambientale)
1. . All'articolo 1, comma 1, del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, le parole: «e nel secondo» sono soppresse.
2. Dopo l'articolo 1 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, sono inseriti i seguenti:
<Art. 1- bis - (Educazione civica e ambientale) –
1. Fermo restando quanto disciplinato all'articolo 1 relativamente alle conoscenze e competenze in tema di "Cittadinanza e Costituzione" acquisite nel primo ciclo di istruzione, nel secondo ciclo di istruzione è attivato l'insegnamento di « Educazione civica e ambientale». In osservanza dei principi di cui all'articolo 1, comma 7, lettere d) ed e) , della legge 13 luglio 2015, n. 107, l'insegnamento ha ad oggetto
a) la conoscenza della Carta costituzionale e l'introduzione al diritto;
b) la protezione dei diritti e delle libertà fondamentali;
c) l'educazione alla legalità e ai valori della democrazia e della partecipazione;
d l'educazione alla cittadinanza anche riguardo all'attuazione dei principi di pari opportunità,
educazione alla parità dei sessi, prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni;
e) l'insegnamento delle norme dell'Unione europea e del processo di integrazione europea al fine di far maturare negli studenti la consapevolezza di essere soggetti attivi e partecipi dell'Unione europea;
f) l’educazione al rispetto e alla tutela ambientale e paesaggistica.
Art. 1- ter - (Programmi dell'insegnamento di Educazione civica e ambientale) –
1. L'insegnamento di Educazione civica e ambientale è parte integrante dei programmi delle scuole secondaria di primo e secondo grado,- ovvero gli istituti tecnici, gli istituti professionali ed i licei -, a decorrere dall'anno scolastico successivo a quello di entrata in vigore della presente legge.
2. Le singole istituzioni scolastiche nell'ambito della propria autonomia definiscono le modalità, i programmi ed i tempi riservati all'insegnamento di Educazione civica e ambientale secondo i seguenti principi:
a) un monte ore annuale, specificamente destinato, con votazione espressa al termine di ogni quadrimestre; le ore dedicate a Educazione civica e ambientale, a parità di ore complessive dell'intero orario scolastico, sono ottenute dalla rimodulazione degli orari di approfondimento letterario nella scuola secondaria di primo grado ed in quelle delle discipline di diritto, storia, filosofia, religione o attività alternative, nella scuola di secondo grado;
b) la previsione di attività interattive su temi di etica pubblica, stages di ricerca e sperimentazione anche extrascolastici, con la collaborazione di enti e soggetti esterni;
c) l'insegnamento curato da docenti afferenti dalle classi di concorso relative all'area giuridica ed economica, letteraria e umanistica e storica e filosofica, facenti parte dell’organico di potenziamento o, anche, soprannumerari all’interno dell’istituzione scolastica;
d) lo sviluppo, mediante appositi progetti, delle metodologie di insegnamento che possano fornire agli studenti, nel modo più immediato e diretto, gli strumenti per favorire il recepimento dei valori quali la cittadinanza italiana ed europea, l'educazione alla legalità e l'etica pubblica» >>


  Art. 2

(Osservatorio nazionale per l’educazione civica e ambientale nelle istituzioni scolastiche)


1. A far data dall’anno scolastico successivo all’entrata in vigore della presente legge, presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca è costituito un osservatorio nazionale per il monitoraggio delle attività proposte dalle istituzioni scolastiche con riferimento all’insegnamento della disciplina di l’educazione civica e ambientale nelle istituzioni scolastiche.


2. Il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, con decreto avente natura non regolamentare, nomina, ogni triennio, nel numero di 12, i membri dell’osservatorio di cui al comma 1 del presente articolo, individuandoli tra i dirigenti tecnici in servizio presso il medesimo ministero, i dirigenti scolastici delle istituzioni scolastiche statali e tra i componenti di un apposito elenco, istituito presso il medesimo ministero, integrato e variato ogni triennio, di legali rappresentanti di enti, associazioni, fondazioni, che ne facciano richiesta e che abbiano collaborato, tramite apposite convenzioni con le istituzioni scolastiche, alla promozione delle attività interattive su temi di etica pubblica, stages di ricerca e sperimentazione anche extrascolastici.
3. La presidenza delle riunioni dell’Osservatorio nazionale per l’educazione civica e ambientale nelle istituzioni scolastiche è affidata al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca o ad un soggetto da lui delegato, scelto tra i membri dello stesso organo.
4. La partecipazione, come membro, ai lavori dell’Osservatorio nazionale per l’educazione civica e ambientale nelle istituzioni scolastiche non comporta l’attribuzione di alcun compenso o rimborso spese o gettone di presenza ed è da considerarsi, quindi, a titolo gratuito.

                                        
                                             Art. 3


(Iniziative nazionali di promozione di tempi di rilevanza civile e istituzione della “settimana della legalità”)
1. La Direzione generale per lo studente, l'integrazione e la partecipazione del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, in raccordo con l’Osservatorio nazionale di cui all’art. 2 della presente legge, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, attiva iniziative nazionali e azioni di collaborazione, con le associazioni nazionali antimafia e con istituzioni ed enti nazionali, che perseguono obiettivi per l'educazione alla legalità e alla tutela dell’ambiente, promuovendo concorsi annuali su temi di importanza civile e di sensibilizzazione al bene comune.
2. Per le finalità di cui al comma 1, la Direzione generale per lo studente, l'integrazione e la partecipazione del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, d’intesa con l’Osservatorio nazionale di cui all’art. 2 della presente legge, promuove, ogni anno, in raccordo con il Governo e il Parlamento, la realizzazione di una “settimana dell’educazione civica”, con il coinvolgimento di tutti gli studenti impegnati nello studio dell’educazione civica e ambientale, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
                                    

                                             Art. 4
(Invarianza finanziaria)
1. Dall'attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. 2. Le amministrazioni interessate dalla presente legge svolgono le attività previste con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.

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